Microsoft Edge for Mac OS

Microsoft Edge for Mac OS

Ora finalmente potremo testare Edge sul nostro Mac Os

Senza uso di macchine virtuali!!!! ma con la piena potenza di un browser nativo

Più che una scelta strategica Microsoft punta alla sopravvivenza di IE con Edge la sua evoluzione...
Da sempre scelta obbligata allinterno del sistema oprativo della Microsoft.
Ma bando alle polemiche, penso che sia stata una scelta molto intelleigente, anche perchè finamante potremo testare cross-browsing un prodotto della Microsoft all'inteno dei noastri progetti Web.
Qui possiamo scaricare le versioni:

Pagina Microsoft per il Download
Per adesso non hanno ancora rilasciato la versione Developer che sarà possibile a breve.
La versione attuale e tutta in evoluzione e si aggiorna tutti i giorni questo per offrire la massima compatibilita al sistema oprativo ed essere sempre più speculare a quella rilasciata per Windows.

 

Google dall’Antitrust Ue la sanzione per AdSense

Google, in arrivo dall’Antitrust Ue la sanzione per AdSense

Si contesta di aver danneggiato le società rivali nel settore dell'advertising

Secondo il Financial Times, l’Ue si appresta a colpire il colosso hi-tech con una nuova sanzione, questa volta sulla pubblicità, che sarà annunciata dalla commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.

La multa dovrebbe mettere fine all’indagine su AdSense, dove gli si contesta di aver danneggiato le società rivali nel settore dell’advertising, limitando la possibilità di alcuni siti internet terzi di visualizzare la pubblicità dei concorrenti.

Secondo il giornale, la commissione può imporre una sanzione fino a 13 miliardi di dollari, ma l’attesa è di una multa decisamente inferiore al massimo stabilito.

Nei mesi scorsi a Google sono state già inflitte due sanzioni da quasi 7 miliardi di euro per due diversi casi.
Uno per le accuse di abuso di posizione dominante per il sistema operativo Android, costata 4,3 miliardi; l’altro, da 2,4 miliardi, per aver favorito il suo sistema di shopping, a scapito dei competitor.

 

Fonte: www.key4biz.it

Google+ il 2 aprile cesserà di esistere

Google+ il 2 aprile cesserà di esistere

Tutte le pagine e contenuti saranno rimossi - Google+

A dicembre 2018 è stato annunciata la decisione di chiudere la versione di Google+.
Ad aprile 2019 a causa del suo scarso utilizzo e delle difficoltà relative al mantenimento di un prodotto in grado di soddisfare le aspettative dei consumatori.

Il processo di eliminazione dei contenuti dagli account Google+, dalle pagine Google+ e dall'archivio album richiederà alcuni mesi;
nel frattempo, i contenuti potrebbero rimanere disponibili.

Ad esempio, gli utenti potrebbero continuare a visualizzare parzialmente il proprio account Google+ tramite il log delle attività e alcuni contenuti della versione consumer di Google+ potrebbero rimanere visibili agli utenti di G Suite fino all'eliminazione della versione consumer di Google+.

Già dal 4 febbraio, non potrai più creare nuovi profili, pagine, community o eventi Google+.

Non ci rimane che salutare un Social mai partito, ma sempre attuale,
forse perchè la schizofrenia collettiva non ne ha mai abusato!

 

 

installare macOS Sierra su MacBooK Pro 2009 e altri Mac non ufficialmente supportati

installare macOS Sierra su MacBooK Pro 2009

Oggi e possibile grazie macOS Sierra Patch Tool

Dopo varie ricerce e sopratutto non volendo "gettare il mio Mac Book Pro 15'' del 2009", mi sono deciso a testare ed installare il macOS Sierra non ufficiale.
Dalla fine del 2009 in poi sfruttando un "hack" software è possibile forzare l'installazione del nuovo sistema operativo anche su Mac ufficialmente non supportati.

Premessa che: macOS Sierra è compatibile solo con i Mac prodotti a partire dalla fine del 2009 in poi, e quindi: MacBook (fine 2009 o seguenti), MacBook Pro (metà 2010 o più recente), MacBook Air (fine 2010 o più recente), Mac mini (metà 2010 o più recente), iMac (fine 2009 o più recente) e Mac Pro (metà 2010 o più recente).

Non averi mai pensato che potesse funzionare ma alla fine è andato tutto bene... e il mio Mac che sebrava obsoleto e ritronato a vivere.
(Consiglio di installare un nuovo hard disk SSD per avere maggiori prestazioni)

Grazie ad un hack software creato da DOSDude1 (Nick Name sviluppatore), è possibile forzare l’installazione del nuovo sistema anche su Mac ufficialmente non supportati, in particolare quelli con architettura Penryn, i processori Intel Core 2 duo come quelli presenti nei Mac Pro 2008 o seguenti, iMac e MacBook Pro fine 2008 o seguenti, MacBook Air o MacBook unibody inizio 2009 e seguenti, Xserve inizio 2008 e seguenti.

Guida all'istallazione:

MOLTO IMPORTANTE:

Prima di installare la nuova versione:
Assicurarsi che SIP sia disabilitato prima di installare Sierra.
Bisogna quindi avviare il Mac in modalità Recovery, arrivare alla schermata delle utility OS X e lanciare il Terminale.
A questo punto diamo prima il comando csrutil disable per disabilitare SIP e poi reboot per avviare il Mac.

 

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UNA VOLTA FATTO SI PROCEDE

 

1) Scaricate l’applicazione “macOS Sierra Patch Tool” da questo indirizzo. L’applicazione è gratuita;
Controllare tutte le specifiche all'interno del sito, dato che qualche hardware potrebbe non funzionare correttamnte, ma ninete panico a tutto ce una soluzione (come il corretto funzionamento del WIFI gestibile con una chiavetta esterna dal costo di 10,00 Euro su Amazon)

2) Inserite la chiavetta USB nel Mac, aprite Utility Disco e inizializzate la chiavetta come “Mac OS esteso (Journaled)”.

sierra-osx-macbookpro-2009

3) Aprite l’applicazione “macOS Sierra Patcher”, individuate il file con l’installer di macOS Sierra scaricato dal Mac App Store (“Installa macOS Sierra”), fate click su “Open”. L’applicazione verifica l’integrità del file e compare una finestra dalla quale bisognerà scegliere il volume di destinazione sul quale copiare l’installer modificato (la chiavetta USB formattata al punto 2).

sierra-osx-macbookpro-2009

4) nella sezione “Volume” (l’icona a destra nella finestra) selezionate la chiavetta USB e fate click sul pulsante “Start Operation”. L’utility avvisa che tutto il contenuto della chiavetta sarà cancellato e chiede conferma prima di procedere. Facendo click su “Yes” bisognerà indicare la password dell’account amministratore e attendere la creazione della chiavetta di installazione. L’operazione potrebbe richiede anche 30 o più minuti (dipende dalla velocità della chiavetta, dal tipo, dall’USB usata, ecc.). Attendete pazientemente il termine dell’installazione (in fondo alla finestra appare la scritta “Complete!”)

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5) Al termine della procedura è possibile smontare la chiavetta e inserirla per avviare il computer sul quale il sistema dovrà essere installato. Lasciate la chiavetta inserita in una porta USB, avviate il computer tenendo premuto il tasto ALT e, quando appare la finestra che chiede quale sistema avviare, selezionate la chiavetta USB con Sierra.

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6) A questo punto è possibile procedere alla stregua di una qualsiasi altra installazione di macOS (è possibile inizializzare il disco destinazione e fare quanto altro permesso in questa fase).

7) Al termine dell’installazione è necessario partire ancora una volta dalla chiavetta USB (sempre tenendo premuto il tasto ALT all’avvio). Quando compare la schermata di benvenuto dell’installer, bisognerà portarsi sul menu “Utility”, scegliere la voce “macOS Post Install”, selezionare il Mac sul quale il sistema è stato installato e applicare la patch (tasto “Patch”) e riavviare il computer normalmente.

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8) Il nuovo sistema sarà utilizzabile d’ora in poi anche su un Mac non ufficialmente non supportato. Se il sistema non si avvia, partite di nuovo con la chiavetta creata al punto 4, aprite ancora “Utility”, verificate di avere applicato la patch corretta, selezionate “Force cache rebuild” e provate a riavviare il computer normalmente.

 

 

macOS Mojave

Mac OS Mojave

Quando la moda diventa digitale "Mojave 10.14"

Non è un caso che la Apple lancia il suo aggiornamento "Dark Mode"

E già da qualche anno che molti sviluppatori hanno implementato una nuova visione per i sistemi operativi Apple chiamata Dark Mode.
Come ad esempio nella versione OS X 10.10 Yosemite rimuovendo i colori vivaci della barra dei menu, dei sottomenu e del dock dell'applicazione, sostituendoli con il nero.
Quindi nulla di nuovo ma adesso totalamnte made in Apple ;-)
Parlare di Mojave solo per questa nuova funzionalità sarebbe troppo riduttivo.

Mac OS Mojave

Dalla Apple:
L'utilizzo di un Mac ha sempre ispirato un ottimo lavoro.
Ora macOS Mojave offre nuove funzionalità ispirate ai suoi utenti più potenti, ma pensate per tutti.
Mantieni la concentrazione sul tuo lavoro in modalità oscura.

Mac OS Mojave


Organizzare automaticamente i file usando Stacks.
Prendi più tipi di screenshot con meno sforzo.
Prova quattro nuove e pratiche app incorporate e scopri quelle nuove e fantastiche nel nuovo Mac App Store.
Ora puoi ottenere di più da ogni clic. (Dal sito della Apple)
No ci resta che provare ;-)

 

Privacy, nuove regole in arrivo

privacy nuova normativa

Cosa cambia per i consumatori nella nuova normativa Europea?

All'interno del regolamento Europeo c’è la possibilità di conoscere i dati forniti e di revocarli, l’obbligo di un linguaggio chiaro e senza tecnicismi e anche l’onere per le aziende di comunicare eventuali violazioni, cosa che a oggi non ce...

Dal 25 maggio sarà direttamente applicabile il nuovo regolamento europeo sulla privacy Ue 2016/679 - entrato in vigore il 24 maggio 2016 - che porterà grosse modifiche alle norme che finora hanno regolato questa materia in tutti gli stati dell’Unione europea, Italia compresa.

A cambiare saranno le leggi che chiunque maneggi dati personali dovrà rispettare per poter continuare a farlo. Come le società di telefonia, le pubbliche amministrazioni e qualsiasi azienda con cui sottoscriviamo un contratto in cui inseriamo i nostri dati personali, comprese quelle attive solo in Rete come i social network.

Ma la norma interessa anche e soprattutto noi consumatori, visto che tra circa tre mesi, tutti i soggetti cui abbiamo comunicato il nostro nome, indirizzo o numero di telefono saranno chiamati a migliorare il modo in cui trattano e conservano i nostri dati personali. Il regolamento introduce, infatti, regole più chiare in materia di informativa e consenso, definisce i limiti al trattamento automatizzato dei dati personali, e stabilisce anche criteri (e sanzioni) rigorosi nei casi di violazione dei dati personali (data breach). Vediamo nello specifico che cosa cambia.

Dati a scadenza

Una novità a beneficio dei consumatori è il principio di “retentio”. Cosa significa? Quando firmiamo un contratto, i dati che forniamo alle imprese non sono di loro proprietà per sempre. Il regolamento introduce infatti il concetto di scadenza dei dati.

Addio al consenso senza specifiche.
Con la nuova normativa le aziende dovranno chiedere il consenso non solo all’uso dei nostri dati, ma dovranno specificare anche l’utilizzo che ne faranno, distinguendo, per esempio, se il fine è quello di marketing, di profilazione, di geolocalizzazione, o altro. Ogni tipo di “attività di trattamento” implicherà perciò un consenso specifico che il consumatore sarà chiamato a firmare, mettendo così fine alle informative “cumulative” in cui un’unica firma autorizzava più utilizzi. “In questo modo – precisa il legale - gli utenti non potranno più trovarsi inscritti a cose che non vogliono o a cui non hanno dato lo specifico consenso. È esclusa inoltre ogni forma di consenso tacito a favore delle sole forme esplicite”.

Il diritto di conoscere i propri dati.
È capitato quasi a tutti: continuiamo a ricevere email o messaggi da servizi che non ricordiamo di aver richiesto e temiamo di avergli fornito anche dati sensibili come il nostro numero di telefono. Finora una situazione come questa poteva essere quasi irrisolvibile. Oggi invece con il nuovo regolamento che sancisce il diritto di accesso, tutti i consumatori potranno rivolgersi alle società chiedendo che gli vengano forniti i dettagli sui dati che hanno comunicato loro, chiedendo anche di chiarire come vengono trattati e come sono stati ottenuti. Le aziende, dal canto loro, saranno soggette all’obbligo di risposta. Ma come farlo concretamente? Secondo Pikler, il modo migliore è “quello di rivolgersi al soggetto inviandogli una comunicazione di cui resta traccia come una raccomandata o una email con posta certificata. Nei casi estremi ci si può anche rivolgere alla Guardia di finanza dove è stato istituito un nucleo ad hoc sui temi privacy”.

… e di cancellarli o limitarne il trattamento.
Oltre a conoscere i dati forniti, i consumatori potranno anche chiederne la cancellazione o limitarne il trattamento. “Si tratta di un nuovo diritto – aggiunge l’avvocato - offerto ai cittadini e può essere esercitato non solo in caso di violazione dei presupposti di liceità del trattamento, ma anche se il consumatore chiede la rettifica dei dati o si oppone al loro trattamento”.

Linguaggio semplice e chiaro.
Una delle novità più applaudite del nuovo Regolamento è il fatto che dal 25 maggio le aziende che vogliono detenere e usare i nostri dati dovranno chiedercelo con un linguaggio chiaro e comprensibile, senza vocaboli tecnici o giuridici. Il senso è quello di consentire a tutti di capire l’informativa. Per questo motivo saranno bandite anche le clausole tecniche e quelle scritte in caratteri troppo piccoli. “In pratica le aziende e gli enti pubblici dovranno dimostrare di aver ricevuto un’autorizzazione al trattamento dei dati, in maniera inequivocabile e comprensibile per l’interessato”, precisa Pikler.

Più ampio diritto all’oblio.
La legge estende anche il campo del cosiddetto diritto all’oblio: la norma che sancisce la possibilità di essere cancellati dalle notizie e anche dai motori di ricerca qualora il motivo che ha reso legittima la pubblicazione di quel dato non sia più di pubblica utilità (come, per esempio, nel caso di una persona che è stata assolta da un’accusa di cui i giornali e le testate online avevano dato notizia). Con il nuovo regolamento questo diritto amplia il proprio significato e si estende anche ai casi in cui un consumatore chiede la cancellazione dei suoi dati personali e quindi la revoca del trattamento concesso per avere un determinato servizio.

Principio di accountability.
“Con il nuovo Regolamento viene finalmente definito un principio già riconosciuto dal Garante: quello che prevede che sia responsabilità del possessore dei dati sensibili conservarli in maniera corretta”, rivela l’avvocato. Il principio di accountability sancisce perciò che sarà onere dell’azienda o dell’ente che ha i nostri dati dimostrare un “atteggiamento proattivo nella salvaguardia del dato personale dell’utente”. Si tratta di una norma che riguarda soprattutto i casi di violazioni (data breach) e che chiama quindi in causa la responsabilità di chi li detiene, e non di chi li ha forniti.

Sanzioni.
Una delle più grandi novità del regolamento è quella che riguarda i casi di data breach: le violazioni dei dati, per esempio in caso di attacchi informatici o furti. La norma introduce infatti il diritto per tutti i cittadini, siano essi aziende o persone fisiche, di conoscere la violazione dei dati che le aziende saranno obbligate a comunicare al Garante. Per i trasgressori le sanzioni, applicabili dal 25 maggio 2018, arriveranno fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.

Più tutele per i minori.
Maggiori tutele anche per i minori. “In particolare, per i minori di 16 anni sarà necessaria anche l’autorizzazione del genitore o di chi ne abbia la potestà”, conclude Pikler. Una regola, quest’ultima, che varrà anche per i servizi su Internet e per i social media.

Fonte la www.repubblica.it

 

Menufinder Food application needs hungry users

Menufinder Food application

Menufinder l'applicazione web che ha fame!

Ramona MaierCosmin Horvath sono i fautori di Menufinder.

Un'applicazione web che offre agli utenti centinaia di scelte per il pranzo / cena attorno a dove vivi, indipendentremente se lavori o stai  viaggiano.

Gli utenti possono scoprire nuovi ristoranti, consultare il loro menu, effettuare prenotazioni, lasciare recensioni e risparmiare, mentre i ristoranti possono aumentare le entrate e la popolarità.

L' applicazione web non ha costi e i ristoratori possono sottoscrivere gratuitamente!

Questa piccola startup con questa web app sta cercando di estendersi, ora sono presenti in Italia e in Irlanda ma contano di allargarsi a tutta l'Europa.

Per fare questo anno bisogno di essere conosciuti e sopratutto di essere usati al massimo per il vostro appetito ;-)

Link: menufinder.eu

GRANDI RAGAZZI!!!!!!

 

Il formato Mp3 è morto

MP3 Morto

Addio MP3

Alla fine ci ha abbandonato, il formato che a segnato una generazione di giovani, dal famoso Napseter dove potevamo ascoltare musica di ogni tipo hai iPod di tutti i formati e colori, alla compagnia tra corse e passeggiate in città.

Ne danno il triste annuncio quelli del Fraunhofer Institute for Integrated Circuits che hanno contribuito fortemente allo sviluppo del formato.

Sarà quindi rimpiazzato da codec migliori per esempio AAC o il futuro MPEG-H che porteranno maggiore qualità audio.
Non era un mistero che il formato Mp3 fosse di bassa qualità audio, ma per noi che ci siamo cresciuti e un duro colpo.

Addio Mp3!

Pac-Man パックマン

Pac-Man (パックマン Pakkuman?)

Addio a Masaya Nakamura, il papà di Pac-Man

Pac-Man (パックマン Pakkuman?) è un celebre videogioco ideato da Tohru Iwatani e prodotto dalla Namco nel 1980 nel formato arcade da sala. In occidente venne pubblicato in licenza dalla Midway Games. Acquisì subito grande popolarità e, negli anni successivi, sotto l'etichetta Namco sono state via via pubblicate varie versioni per la quasi totalità delle console e dei computer, conservando fino a oggi la sua fama di classico dei videogiochi.

 

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E' morto a 91 anni l'imprenditore giapponese Masaya Nakamura, "padre" del celeberrimo videogioco Pac-Man, che fu popolare negli anni Ottanta. Lo ha annunciato il gruppo Bandai-Namco, riferendo che la morte è avvenuta il 22 gennaio scorso.

Nakamura aveva fondato nel 1955 la sua società, divenuta poi Namco, che nel 2005 si fuse con il gigante giapponese dei giochi Bandai. Nel 1980 lanciò Pac-Man, ideato dall'autore di videogiochi Tohru Iwatani, che diede vita alla piccola sfera gialla mangiatrice di puntini e di frutta in fuga dai fantasmi.

Nakamura stesso scelse la parola 'Pac' per rappresentare lo

'sgranocchiare' di Pac-Man della sue prede. Pac-Man uscì sul mercato in un momento in cui c'erano pochi videogiochi concorrenti, a partire da Space Invaders, ma si stima che sia stato giocato più di dieci miliardi di volte, diventando un'icona della cultura popolare.

Fonte: www.repubblica.it

Non ci rimane che salutare un genio che ha saputo interpretare intelligenza e divertimento per generazioni...
Grazie per tutto quello che ci hai saputo regalare!

 

 

 

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